Arrivando a ogni nuova citta il viaggiatore ritrova un
suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o
non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
-Italo
Calvino-
Durante le vacanze de Fiestas Patrias una celebrazione
nazionale da Cile e la sua indipendenza, abbiamo deciso di andare alla città di
Mendoza in Argentina con alcune amiche dell’università.
Argentina è un paese con la
popolazione più grande degli italiani en Sudamerica; oggi, ci sono ancora 527
000 cittadini italiani residenti nella Repubblica Argentina. Il flusso dell’immigrazione
italiana al paese è cominciato un fenomeno di massa negli anni 1880-1920,
quando 500 000 italiani sono arrivati in Argentina; dopo, durante il periodo
della Seconda Guerra Mondiale, una ondata massiccia ha immigrata da nuovo (il
numero stimato è circa 380 000 italiani).
E’ molto interessane che lo spagnolo parlato in Argentina ha adottato
molte parole italiane; a causa della somiglianza dei diversi dialetti italiani
con spagnolo, ha permesso agli immigranti di assomigliare molto bene nella
società argentina con utilizzazione della lengua spagnola con relativa
facilità.
Il nostro viaggio è cominciato con
l’escursione attraverso le maestose Ande; sicuramente vale la pena sedersi nell’autobus
per otto ore e ammirare la splendida vista! E’ incredibile che esistano luoghi così
nel mondo, non ho mai visto tale diversità della naturalezza; le passeggiate sembrano
come piccole vene attraversando le montagne, e non ostante le temperature calde
in Chile, le cime delle montagne hanno avuto la neve! Che bello!
La mia parte favorita del nostro
viaggio era la gita in bicicletta alle cantine in Mendoza. Siamo andate a
vedere la produzione di olio d’oliva (non ho mai pensato che era un processo
che richiede tanto tempo!), abbiamo visitato una cantina di una famiglia
italiana, che si chiama famiglia di Tomasso, dove tutte le ragazze abbiano
assaggiato il vino davvero argentino e dove abbiamo mangiato il cibo delizioso!
La cucina argentina ha molti ingredienti che vengono da Italia! Si mangia anche
molta pasta in Argentina: la migliore esperienza culinaria che ho avuto en
Sudamerica era, senza dubbio, i cannelloni che ho mangiato in un piccolo
ristorante vicino alla piazza principale. I cannelloni erano cotti
semplicemente perfetti, si potrebbe morire da voglia di mangiare le salse
(bianca e rossa), e la farcia di prosciutto e formaggio ha completato il pasto
assolutamente. Non ci vuole molto per farmi felice! Che giorno!
Dopo aver mangiato così bene e visto
così tanto per i quattro giorni che abbiamo passato in Argentina, è giunta la
ora di ritornare a Chile, la nostra casa temporanea. Tuttavia, quando ci
abbiamo tutte abbastanza della stessa compagnia, e eravamo così felice per
passare un paio di giorni da solo, quando siamo arrivate alla stazione degli
autobus, per causa di neve nelle Ande, il autobus era stato cancellato fino
alla mattina. Dopo sopravvivere la nostra ultima notte in ostello, abbiamo
passato il 18 di settembre, la festa nazionale dell’Indipendenza, nell’autobus.
Altrettanto bene, ero felice di vedere la neve nel bel mezzo della nostra
estate europea.
Oh, viaggiare! Sempre si apprende
qualcosa nuova quando si viaggia; quello che io ho imparato nel mio viaggio in
Argentina, era che venire in Chile per il mio scambio academico, era
sicuramente una buona scelta.