jueves, 21 de marzo de 2013

Il Menu Tradizionale di Pasqua


Siccome stiamo avvicinando le piccole vacanze di Pasqua, oggi ho deciso di scrivere un pezzo sulle tradizioni italiane di questi giorni festivi.

Come tutte le feste italiane, la cosa più importante sulla Pasqua, è passare il giorno con la famiglia e godendo il cibo preparato per la nonna! Ci sono tante ricette per festeggiare la Pasqua; il menu tradizionale prevede agnello, uova ripiene, torte salate, paste tipiche e, ovviamente, uova di cioccolate! E’ veramente difficile resistere la tentazione di non mangiare tutte queste uova bellissime o coniglietti nelle vetrine!

Secondo la mia amica italiana, ci sono due elementi assolutamente obbligatori nel menu tradizionale di Pasqua che hanno fatto nella sua famiglia qui a Bologna da anni e anni: parliamo dell’uovo e dell’agnello. Dopo aver risolto il problema come decorare la tavola di Pasqua, viene la questione di organizzare il pranzo per tutta la famiglia: i primi piatti tradizionali per il pranzo di Pasqua sono fettuccine al ragù di agnello, gnocchi al sugo di abbacchio o una velocissima lasagna alla bolognese. Per me, non c’è semplicemente bisogno per niente migliore nella vita!

Dall’altra parte, i secondi piatti tradizionali usano gli ingredienti tipici del periodo della primavera, come abbacchio, agnello o porchetta, preparati  in qualsiasi mondo per il cuoco della famiglia.
Allora, i dolci…Eccoci finalmente arrivati i dolci! In menu tradizionale non possono mancare la colomba pasquale (che è un prodotto artigianale bellissimo!), pastiera (tipica della Campania) o l’agnello pasquale. A tavola!

Cosa pensate? Restate in Italia per la Pasqua o ritornate a casa? Avete già provato i dolci pasquali italiani?
Buona Pasqua a tutti!


Un mio Viaggio in una Città Italiana


Purtroppo, finora, sono riuscita a scoprire la mia città di Bologna. La settimana scorsa abbiamo pianificato a fare un viaggio a Firenze, ma siccome i miei amici hanno cambiato l’idea dovuto alla pioggia orribile che avevamo visto qui a Bologna, abbiamo fatto un piccolo viaggio alle colline fuori della città. Firenze mi deve aspettare per le vacanze di Pasqua e con ottimismo, il tempo migliore!

Uno dei vantaggi di viverci è che la città è circondata dalle colline; non importa la stanchezza del trambusto delle stradi che attraverso tutti i giorni nella mia via all’università, è bene sapere che si può scappare alle colline se ne hai avuto abbastanza.

Era un giorno veramente rilassante, prima di andare avevamo preparato une panini per mangiare, abbiamo preso l’autobus ed ecco! Quando siamo arrivate alle colline, abbiamo passato il pomeriggio cosi bello, camminando e ascoltando i suoni della natura (che veramente mi mancano qui nella città – Via dall’Indipendenza è un luogo peggiore dove si può trovare nell’ora di pranzo e il rumore degli aerei  onniscienti volando sotto Bologna fare tremare il mio appartamento!) e respirando aria fresca. Le ultime paia di settimane, questo è che mi ha mancato!

Il nostro piccolo viaggio si è finito con la pioggia – in questa fase sto cominciando a credere che piove più qui che a Galway, ma abbiamo ritornato alla casa per mangiare una migliore cena italiana fatta per una delle mie amiche, Rosanna.  Se dovessi scoprire i piatti nuovi tutti i fine settimana, sarebbero viaggi culinari perfetti per me!

Se solo il giorno fosse così bello! Quest'immagine dalla panorama di Bologna vista dalle colline viene da gentile concessione di Google! :)

viernes, 15 de febrero de 2013

Il Pianista - un libro commovente


‘Ho iniziato la mia carriera di pianista durante la guerra, al Caffè Nowoczesna, che si trovava in Via Nowolipki, proprio nel cuore del ghetto di Varsavia. Quando nel novembre del 1940 i cancelli del ghetto vennero chiusi, la mia famiglia ormai da molto tempo aveva venduto tutto quello che si poteva vendere, persino quello che noi consideravamo il nostro bene più prezioso: il pianoforte.
La vita, alla quale quei tempi avevano tolto ogni valore, mi costrinse tuttavia a vincere la mia apatia e a cercare un modo per guadagnarmi da vivere’.



            Il Pianista è un libro di Władysław Szpilman, un compositore e musico polacco che ha sopravvissuto la seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto. Da questo libro, è stato tratto il film vincitore della Palma d’Oro a Cannes e Adrien Brody, l’attore che ha interpretato la storia dello straordinario musico, si è diventato un attore più giovane per ricevere un premio di Oscar.

            Stranamente, non ho mai letto questo libro in polacco, sempre conosceva la storia di Szpilman, ma qui, in Italia, è stata la prima volta che ho scoperto il libro nella libreria. Il saggio monografico è stato pubblicato nelle trenta lingue e le sconvolgenti memorie di quest’uomo lo fanno un libro stupefacente e indimenticabile.

            Per tutti che hanno visto il film, vi raccomando a leggere il libro il Pianista, è un capolavoro delle emozioni marcato dalla forza di Szpilman che condivide con i suoi lettori fra suo percorso. 


Le Mie Esperienze come Erasmus


Le Mie Esperienze delle prime settimane a Bologna, come una studentessa Erasmus, sono state molto diverse al mio periodo di scambio a Cile.

                Prima di tutto, l’Università di Bologna si può vantare da molti studenti internazionali, che non era il caso a Cile (la maggioranza degli studenti a Valparaíso era dai programmi di scambio con gli Stati Uniti). Qui a Bologna, ho conosciuto molte persone dei paesi diversi, come Francia, Germania e anche Polonia! Ho fatto amiche con una ragazza dell’Università di Adam Mickiewicz a Poznan  in Polonia, che è una citta che si trova un’ora da dove vengo io! Che coincidenza!

                La seconda cosa che ho trovato diversa da Cile è la struttura del Campus qui a Bologna. La città è veramente la quintessenza di tutto che è italiano: l’architettura, il cibo e le persone che trascorrono il suo tempo alla Piazza del Nettuno! Siccome l’università è una dei più vecchi al mondo, Bologna gode la fame di tutto raffinato, classico e semplicemente bello.  Credo che l’esperienza di studiare all’università così sia meravigliosa – tutti gli uffici hanno quella vecchia aria, gli affreschi nelle librerie sono mozzafiati e ti senti come uno studioso del Medioevo qui!

                Una cosa che mi ha sorpreso a Bologna è anche che tutti gli studenti internazionali possono scegliere qualsiasi corso che vogliono fare per il semestre: questo non c’era il caso a Cile, dove gli studenti d’intercambio avevano un elenco del corso che potevano scegliere. Siccome tutte le università pubbliche in Italia sono aperte al pubblico, ogni Italiano può assistere alle lezioni, che trovo un aspetto molto interessante sulla cultura italiana. Sembra che io farò un corso di laurea magistrale sulla storia di Fascismo Italiano e Latino-Americano, perché no?

                Infine, una cosa peculiare sulle università italiane sono i professori – che si affacciano o no alle lezioni – sei fortunato se puoi ascoltare a un professore per due ore della lezione che fai – di solito, dopo un’ora di lezione, senza domande alla fine, noi imbrogliano e svaniscono!

                Questa è la cosa migliore sula mia esperienze Erasmus, avendo vissuto nei due paesi di Cile e Italia, ora posso mettere a confronto tutti i paesi che conosco – Polonia, Irlanda, Cile e Italia.


martes, 22 de enero de 2013

Tema a scelta: Wielka Orkiestra Świątecznej Pomocy


Wielka Orkiestra Świątecznej Pomocy, WOŚP (La Grande Orchestra della Carità di Natale) è un’organizzazione non governativa, senza scopo di lucro, di beneficenza in Polonia. Quest’ organizzazione fondata nel 1993 da Jerzy Owsiak si dedica all’uso di alta tecnologia per medici salvavita.


L'obiettivo principale del WOŚP è la protezione della salute e salvataggio di vita delle minori, fornitura di attrezzature mediche agli ospedali pubblici e Jerzy Owsiak e suoi amici hanno raccolto più di $60 milioni per gli ospedali pubblici durante tutti gli anni.


Ogni anno, c’è un grande finale dell’Orchestra tutto il giorno della seconda domenica del gennaio che è sponsorizzato da molte aziende polacche e straniere; si organizza anche uno dei concerti più grandi di rock in Polonia, che si chiama Festival di Woodstock.

Molti giovani e bambini partecipano nell’organizzazione, si raccolta fondi come volontari in lattine contrassegnati con un cuore e il tesso: Wielka Orkiestra Świątecznej Pomocy. Le persone che donano i soldi nelle strade o delle compagnie, ricevano un cuore rosso in cambio. Al fine di questo grande finale, si trova uno spettacolo di fuochi d’artificio nelle grandi citta in Polonia, e specialmente a Varsavia, fuori dal Palazzo della Cultura e della Scienza. Questi fuochi simbolizzano la luce al cielo a tutti questi che beneficiano del lavoro e sforzo di tutto il paese.

In tutti Finali Grandi si ha raccolto più di $100 milioni per cardiochirurgia, neonatologia, oncologia pediatrica, malattie renali, difetti congeniti, neonati e bambini sotto i cinque anni di età.

            L’organizzazione è molto popolare in Polonia, ricordo che quando eravamo bambini, sempre facevamo il raccolto dei soldi – era così divertente e il giorno dopo a scuola, tutti confrontavamo quanti soldi avevamo raccolto. Soprattutto, la missione dell’orchestra è una causa di grande inspirazione e ammiro il lavoro di Signore Owsiak per quello che fa per i bambini bisognosi in Polonia. L’ospedale dove lavorava la mia mamma, per esempio, ha ricevuto un sacco di fondi e apparati per il trattamento dei bambini. 


Le Mie Vacanze Natalizie e il Capodanno


Senza dubbio, si deve ritornare a casa per il Natale; non importa dove ho passato l’anno, per me, il Natale è l’epoca dell’anno quando stare con la mia famiglia è fondamentale per me.
Dopo avere lasciato il Cile, il paese dove ho vissuto per più di quattro mesi, sono stata un po’ malinconica, perché non lo so quando potrò ritornare nel futuro, ma la sensazione di Natale, questa magia che accade solo una volta l’anno, stare con la famiglia, e lo più importante – sapere che la mia prossima destinazione di Erasmus è l’Italia mi ha fatto più felice.

Natale nella mia famiglia significa vacanze per il mio papà, mio fratello e me. Sfortunatamente, la mia mamma lavora tutti gli anni durante le vacanze di Natale, pero sempre ci sforziamo per passare la notte insieme quando è a casa. Bene, dai il pigiama, cioccolata calda, maglione di Natale, lunghe serate di cinema, cibo così buono, un fuoco per scaldarsi, la famiglia e gli amici. Per me, tutto questo è l’essenza di Natale.

            Sono fortunata, perché nella casa mia, si festeggiano due giorni di Natale. Come? Il Natale polacco è il giorno ventiquattro di dicembre, che sempre abbiamo en casa con la mia famiglia, e dopo, il venticinque di dicembre, quando gli irlandesi abbiano il suo giorno di Natale, andiamo a mangiare la cena con la famiglia del mio fidanzato. E’ semplicemente perfetto! Due giorni del cibo così succulento, dolce far niente e passare il tempo con le persone che sono più importante nella mia vita. 

            Cominciamo con le tradizioni polacche: come gli irlandesi, gli italiani, gli spagnoli e quasi tutte le culture occidentali, gli approntamenti per il Natale si cominciano all’inizio di mese, decoriamo l’albero di Natale, prepariamo il cibo, mettiamo il Natività sopra il caminetto e ascoltiamo canti natalizi: ma lo più importante per il Natale polacco è il cibo.  Il pasto di Natale in Polonia è composto di dodici pietanze, una per ogni apostolo. La tavola è apparecchiata con la migliore tovaglia bianca a disposizione in casa ed è disposta in modo tale che possa essere aggiunto un posto extra per il viaggiatore di passaggio, come da tradizione, nel caso lo Spirito Santo decida di condividere il pasto natalizio. Sempre lo facciamo nella casa mia, ma non è mai successo che è venuto un viaggiatore di passaggio.

            Bene – il cibo! La tradizione gastronomica polacca di Natale si concentra su dolci e piatti particolari. Le mamme polacche passano giorno prima di 24 di dicembre a preparare i dodici piatti per la vigilia – è molto lavoro, fidati in me! Fra i dolci troviamo Pierniki, gli zuccherati a miele, spesso rappresentati da forme di animali, cuori, stelle o la figura di Babbo Natale. L’Opłatek, che è una bella pagnotta pressata con una figura natalizia nella sua crosta e che si condivide tra famiglia, amici e immediati vicini di casa come simbolo di perdono e di augurio.

I piatti della vigilia sono tutti di carattere vegetariano, e i miei preferiti sono: la zuppa Barszcz, con crauti e funghi o di mandorle, cavolfiore con piselli; polpettine di pane Uszka; Pierogi, che sono raviolini quadrati di solito con ripieno di formaggio, frutta, funghi, cavoli, e molti altri tipi di ripieno; e una pasta chiamata Makielki e dolcetti ricoperti di semi di papavero. Secondo la tradizione, si come un po’ di ogni piatto – non posso mai credere come mi sta bene il vestito per il giorno di Natale irlandese il venticinque!

            Tutti sapete com’e la vigilia irlandese, e devo ammettere che il tacchino e il prosciutto perfettamente cotti con la salsa di mirtilli e il ripieno di salsiccia come se lo fa nella casa del mio fidanzato, accompagnati con patate arrosto e il piatto da dessert di Christmas pudding (dolce con frutta secca e spezie cotto a vapore e servito tradizionalmente al termine del pranzo di Natale) sono così deliziosi come la mia viglia polacca – lo so che è goloso, ma non posso scegliere che vigilia preferisco!

            I festeggiamenti di Capodanno a casa mia sono sempre tranquilli, ogni anno invitiamo i nostri amici più cari per una cena ed entriamo nel nuovo anno in buona compagnia, con la musica, il cibo e l’atmosfera buona.

            Le vacanze perfette – il tempo sembra di stare fermo, siamo tutti insieme, abbiamo le migliori esperienze culinarie dell’anno, e lo più importante, anche se l’anno è stato un periodo occupato, con tutte le preoccupazioni e le speranze per l’anno nuovo, non importa, perché non è cambiato niente. 


sábado, 8 de diciembre de 2012

Il Natale in Cile


          Dato che é dicembre e finalmente possiamo rilasciare tutte le nostre inibizioni che avevamo prima dell’inizio del mese, oggi parlerò di Natale in Cile. Prima di tutto, devo dire che sono molto felice di tornare a casa in Irlanda, perché manco morto, mai perderei il mio Natale polacco con la mia famiglia che festeggiamo il ventiquattro di dicembre o la cena irlandese di Natale che tutti abbiamo nella casa del mio ragazzo il giorno dopo. Natale non è mai stato meglio, perché in casa mia, abbiamo due cene di Natale ogni anno!

            Restare in argomento, dobbiamo parlare di Natale in Cile. Bene, ecco! Il periodo di Natale qui in Cile arriva in estate, con i bambini liberati dai loro studi, quindi, tutti hanno abbastanza tempo per godersi il bel tempo e la compagnia della famiglia.

Le decorazioni delle tradizioni natalizie del Cile sono presepi, alberi di Natale e le figure che rappresentano la Sacra Famiglia, in sostanza, come il nostro Natale in Europa. Il personaggio più famoso della tradizione di Natale è il Viejito Pascuero o il Vecchio Uomo di Natale, che è un po’ più piccolo che il nostro Babbo Natale (si dice che i camini in Cile sono più piccoli, come i cileni, haha!).



 Lo che si fa in Cile durante i giorni di Natale è partecipare nelle funzioni religiose nelle chiese, cantando canti natalizi e stare con la famiglia. Si fa anche molte attività della natura o dello sport (è arrivato l’estato), come andare alla spiaggia, andare in arrampicata o fare surf, o godere la vista di tutte queste attività delle vacanze. Spesso a Natale in Polonia c’è molta neve e a molti piace andare fuori per accendere un bel fuoco e arrostire delle salcicce mentre i bambini vanno con lo slittino; anche in Irlanda abbiamo la neve (poco e a volte, ma succede!); poi non posso immaginare un Natale qui in Cile – tutto bene che c’è il sole, ma per me, Natale significa freddo, neve, cioccolata calda, caldo e accogliente fuoco, pigiama di Natale, e un sacco di buon cibo e dolci.

            Le famiglie cilene si riuniscono in pomeriggio del giorno prima di Natale per festeggiare insieme e mangiare il cibo di Natale, che sorprendentemente non è così diverso del cibo quotidiano cileno. La cena consiste di pollo o tacchino arrosto, piatti tradizionali del Cile o un altro pasto speciale, credo che dipende della famiglia.  Il pane tradizionale di Natale è il Pane di Pasqua che si mangia solo per il Natale. Si beve anche Cola de Mono (che vuol dire: coda di scimmia) come liquore speciale nel periodo natalizio, che è fatto con latte, caffè, brandy, canela e zucchero.


            Allora, che pensate? Il Natale irlandese, polacco, italiano o cileno? Penso che tutti, qualsiasi cosa accada, sempre abbiano a cuore su proprio Natale a casa, con le sue tradizioni e la famiglia. Dopo tutto, i ricordi più belli che abbiamo sono da Natale a casa – io non dimenticherò mai da dove vengo.