sábado, 8 de diciembre de 2012

Il Natale in Cile


          Dato che é dicembre e finalmente possiamo rilasciare tutte le nostre inibizioni che avevamo prima dell’inizio del mese, oggi parlerò di Natale in Cile. Prima di tutto, devo dire che sono molto felice di tornare a casa in Irlanda, perché manco morto, mai perderei il mio Natale polacco con la mia famiglia che festeggiamo il ventiquattro di dicembre o la cena irlandese di Natale che tutti abbiamo nella casa del mio ragazzo il giorno dopo. Natale non è mai stato meglio, perché in casa mia, abbiamo due cene di Natale ogni anno!

            Restare in argomento, dobbiamo parlare di Natale in Cile. Bene, ecco! Il periodo di Natale qui in Cile arriva in estate, con i bambini liberati dai loro studi, quindi, tutti hanno abbastanza tempo per godersi il bel tempo e la compagnia della famiglia.

Le decorazioni delle tradizioni natalizie del Cile sono presepi, alberi di Natale e le figure che rappresentano la Sacra Famiglia, in sostanza, come il nostro Natale in Europa. Il personaggio più famoso della tradizione di Natale è il Viejito Pascuero o il Vecchio Uomo di Natale, che è un po’ più piccolo che il nostro Babbo Natale (si dice che i camini in Cile sono più piccoli, come i cileni, haha!).



 Lo che si fa in Cile durante i giorni di Natale è partecipare nelle funzioni religiose nelle chiese, cantando canti natalizi e stare con la famiglia. Si fa anche molte attività della natura o dello sport (è arrivato l’estato), come andare alla spiaggia, andare in arrampicata o fare surf, o godere la vista di tutte queste attività delle vacanze. Spesso a Natale in Polonia c’è molta neve e a molti piace andare fuori per accendere un bel fuoco e arrostire delle salcicce mentre i bambini vanno con lo slittino; anche in Irlanda abbiamo la neve (poco e a volte, ma succede!); poi non posso immaginare un Natale qui in Cile – tutto bene che c’è il sole, ma per me, Natale significa freddo, neve, cioccolata calda, caldo e accogliente fuoco, pigiama di Natale, e un sacco di buon cibo e dolci.

            Le famiglie cilene si riuniscono in pomeriggio del giorno prima di Natale per festeggiare insieme e mangiare il cibo di Natale, che sorprendentemente non è così diverso del cibo quotidiano cileno. La cena consiste di pollo o tacchino arrosto, piatti tradizionali del Cile o un altro pasto speciale, credo che dipende della famiglia.  Il pane tradizionale di Natale è il Pane di Pasqua che si mangia solo per il Natale. Si beve anche Cola de Mono (che vuol dire: coda di scimmia) come liquore speciale nel periodo natalizio, che è fatto con latte, caffè, brandy, canela e zucchero.


            Allora, che pensate? Il Natale irlandese, polacco, italiano o cileno? Penso che tutti, qualsiasi cosa accada, sempre abbiano a cuore su proprio Natale a casa, con le sue tradizioni e la famiglia. Dopo tutto, i ricordi più belli che abbiamo sono da Natale a casa – io non dimenticherò mai da dove vengo.
            

I Miei Primi Mesi Nella Nuova Città


    Valparaíso è una citta squisita; dichiarata il patrimonio culturale dell’UNESCO nel 2003, è una città che veramente incarna un ricco patrimonio architettonico e culturale.

            Arrivando a Valparaíso nel luglio, dalla città di Santiago che mi sembrava un po’ deprimente e nebbioso (perdonami Kamila!), e vedendo tuti i colori spumeggianti e vivaci, il mio primo pensamento era: è una citta dei dolci di Skittles! Vi prometto che tutte le colline sembrano esattamente come se uno aprisse un sacco di Skittles e tutti saltassero del sacco – come nella pubblicità nella televisione! Molti hanno detto che Valparaíso fu creata da un uomo ubriaco, e perché è un porto, è sempre stato la casa per molti stranieri, pescatori e lavoratori commerciali.  L’attività del porto di Valparaíso, poi, era enorme, perché tutte le navi provenienti dall’Europa dovevano attraversare lo Stretto di Magellano e arrivarci; a causa della sua bellezza naturale, Valparaíso fu chiamata il gioiello del Pacifico

            Nella mia famiglia, si tende a credere che sono inutile in termini delle indicazioni (credo che sia vero, anche en Galway mi perdo a volte!); ma li ho sorpresi con le mie abilità di direzioni qui! Chi lo avrebbe mai pensato! A dire la verità, Valparaíso è una citta abbastanza facile di comprendere, se si segue la linea del porto, non si può perdere mai, ma se avete il coraggio di scalare i labirinti delle interminabili strade, bene, è compito vostro.

            La mia parte favorita di Valparaíso, come ho già detto, è l’abbondanza di colori della città. Si avessi una bicicletta qui, viaggerei a tuti gli angoli della città tutti i giorni e la osserverei così. Passo la maggior parte del mio sabato seduta nella spiaggia, visitando un museo nuovo (sempre c’è un nuovo che non ancora visto), scoprendo una nuova collina (Valparaíso è come un anfiteatro circondato da tutte le colline) o provando alcuni nuovi dolci deliziosi nelle panetterie locali. Ciò che mi piace tanto della città sono anche le funicolari (chiamati ascensores) che ti portano alla cima della collina, e anche se la passeggiata non è male, vale la pena prendere la funicolare solo per l'esperienza della vita urbana di Valparaíso all’inizio del XX secolo.



            Sembra che la mia nuova vita è appena cominciata qui in Valparaíso, e so che mi mancherà molto questa città.  Anche se mi piacciono così l’Irlanda e la mia casa nel villaggio, sarò sempre attaccata all’uomo dal quale compro il giornale locale ogni mattina, il mio amico Chancho, l’uomo al mercato che sempre aggiunge alcuni frutti bellissimi gratuiti, ma soprattutto, l’atmosfera eccezionale della città. 

Cerro Concepción oggi...


            e nel 1933 (la fotografia dal padre di un amico della mia famiglia)


jueves, 1 de noviembre de 2012

Il Mio Viaggio in Argentina


Arrivando a ogni nuova citta il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
                                                                                                                       -Italo Calvino-
          

  Durante le vacanze de Fiestas Patrias una celebrazione nazionale da Cile e la sua indipendenza, abbiamo deciso di andare alla città di Mendoza in Argentina con alcune amiche dell’università.

   Argentina è un paese con la popolazione più grande degli italiani en Sudamerica; oggi, ci sono ancora 527 000 cittadini italiani residenti nella Repubblica Argentina. Il flusso dell’immigrazione italiana al paese è cominciato un fenomeno di massa negli anni 1880-1920, quando 500 000 italiani sono arrivati in Argentina; dopo, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, una ondata massiccia ha immigrata da nuovo (il numero stimato è circa 380 000 italiani).  E’ molto interessane che lo spagnolo parlato in Argentina ha adottato molte parole italiane; a causa della somiglianza dei diversi dialetti italiani con spagnolo, ha permesso agli immigranti di assomigliare molto bene nella società argentina con utilizzazione della lengua spagnola con relativa facilità.

            Il nostro viaggio è cominciato con l’escursione attraverso le maestose Ande; sicuramente vale la pena sedersi nell’autobus per otto ore e ammirare la splendida vista! E’ incredibile che esistano luoghi così nel mondo, non ho mai visto tale diversità della naturalezza; le passeggiate sembrano come piccole vene attraversando le montagne, e non ostante le temperature calde in Chile, le cime delle montagne hanno avuto la neve! Che bello!


            La mia parte favorita del nostro viaggio era la gita in bicicletta alle cantine in Mendoza. Siamo andate a vedere la produzione di olio d’oliva (non ho mai pensato che era un processo che richiede tanto tempo!), abbiamo visitato una cantina di una famiglia italiana, che si chiama famiglia di Tomasso, dove tutte le ragazze abbiano assaggiato il vino davvero argentino e dove abbiamo mangiato il cibo delizioso! 




La cucina argentina ha molti ingredienti che vengono da Italia! Si mangia anche molta pasta in Argentina: la migliore esperienza culinaria che ho avuto en Sudamerica era, senza dubbio, i cannelloni che ho mangiato in un piccolo ristorante vicino alla piazza principale. I cannelloni erano cotti semplicemente perfetti, si potrebbe morire da voglia di mangiare le salse (bianca e rossa), e la farcia di prosciutto e formaggio ha completato il pasto assolutamente. Non ci vuole molto per farmi felice! Che giorno!



            Dopo aver mangiato così bene e visto così tanto per i quattro giorni che abbiamo passato in Argentina, è giunta la ora di ritornare a Chile, la nostra casa temporanea. Tuttavia, quando ci abbiamo tutte abbastanza della stessa compagnia, e eravamo così felice per passare un paio di giorni da solo, quando siamo arrivate alla stazione degli autobus, per causa di neve nelle Ande, il autobus era stato cancellato fino alla mattina. Dopo sopravvivere la nostra ultima notte in ostello, abbiamo passato il 18 di settembre, la festa nazionale dell’Indipendenza, nell’autobus. Altrettanto bene, ero felice di vedere la neve nel bel mezzo della nostra estate europea.

            Oh, viaggiare! Sempre si apprende qualcosa nuova quando si viaggia; quello che io ho imparato nel mio viaggio in Argentina, era che venire in Chile per il mio scambio academico, era sicuramente una buona scelta. 


                

Il Mio Primo Mese All’Università


Il mio primo mese alla mia nuova università cilena è stato una grande sfida; questo non è stato perché l’università è difficile, ma perché è così diverso della nostra università a Galway.

Per cominciare, voglio mostrarvi una foto della mia università e darvi una piccola presentazione della sua storia. 



La sede della Pontificia Universidad Católica è a Santiago, la capitale del paese; l'università fu fondata il 21 giugno 1888 con il primo rettore Monsignor Joaquín Larraín Gandarillas. La sede a Valparaíso, dove studio io, La Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, è stata fondata il 21 settembre 1925, grazie alla generosità della signora Elizabeth Brown Caces e il suo rettore oggi è il signore Claudio Elórtegui Raffo. Oggi conta più di settanta programmi di laurea e di dottorato di ricerca, e un’iscrizione di oltre 13.000 studenti; tra le sue facoltà sono la facoltà di scienze, agronomia, architettura e urbanistica, scienze economiche, il diritto, la filosofia e l'educazione, ingegneria e la facoltà delle risorse naturali.

Il PUCV ha una lunga storia di relazioni con le istituzioni accademiche di tutto il mondo, con più di 260 collegamenti con le università europee, tra questi, l'Università di Pisa in Italia. Quest'anno è stata la prima volta che Irlanda ha mai fatto uno scambio con quest’università e mi sento molto privilegiata per essere in grado di passare il mio primo semestre qui.

Quindi, com’è stato il mio primo mese all’università di PUCV? La mia esperienza universitaria è stata così diversa dalla mia irlandese! Per iniziare, l’università si apre per le lezioni molto presto (alle otto della mattina) e si chiude molto tardo, a volte anche alle otto e mezzo della notte! Le lezioni durano anche un’ora e mezzo, quindi, a volte fa davvero male a sedersi in una classe per così tempo! Immagino che non si potrà lamentare mai di NUIG! La struttura dell'università è completamente diversa da Galway, non esiste l'idea di un campus che abbiamo creato in Europa e tutto il collegio si diffonde qui in quattro diverse città - è assolutamente pazzesco per trasferirsi da una classe all’altra! Una delle altre cose che ho notato è che non ci sono studenti che noi chiamiamo mature en Irlanda (studenti universitari di età superiore ai venticinque anni), perché la società non si può permettere l’educazione in fase successiva della loro vita.

La scelta di corsi è anche molto bene, sto facendo alcuni corsi della storia cilena e letteratura dell’America Latina; forse la mia classe preferita è quella che si chiama cultura cilena, una classe che non ho mai preso prima e probabilmente non sarà mai in Irlanda. Il professore è così simpatico, un cileno stereotipato, e noi sta insegnando aspetti della cultura cilena che non sono per niente visibile nelle strade.

            L'aspetto più importante della mia avventura universitaria cilena è stato osservare la popolazione studentesca, che è molto diversa ai nostri studenti irlandesi. Nel clima politico attuale, gli studenti cileni stanno protestando per il riconoscimento dei loro diritti all'istruzione gratuita e di buona qualità. Le università pubbliche cilene sono molto costose e in genere di cattiva qualità, e la maggior parte della popolazione non si può permettere di frequentare università private. Il soggetto sta causando gli studenti per protestare nelle strade della citta di Valparaíso, e molte volte sono stata testimone delle proteste. Ciò che è molto interessante degli studenti cileni è che stanno combattendo per il nostro diritto come cittadini dei paesi liberi democratici, il diritto all’istruzione gratuita e penso che sia affascinante vedere questi movimenti studenteschi popolari in un paese così. Forse le proteste studentesche dovrebbero insegnarci qualcosa?


            Ecco! E ‘stato un mese d’adattamento, ma credo che lo scambio degli studenti sia un’esperienza incredibile. Ho incontrato persone di tutto il mondo, sto praticando il mio spagnolo tutti i giorni, sto sperimentando con un’altra cultura e posso rilassarmi un po’ in termini di studiare – qualcosa che mi mancherà molto quando ritorno a Galway. 

domingo, 30 de septiembre de 2012

La Cucina Cilena


 Come tutti probabilmente sapete, una delle mie grandi passioni nella vita è il cibo; mi piace tutto ciò che riguarda il cibo: la preparazione, guardarlo, leggendo libri delle ricette da tutto il mondo e mangiarlo!
E’ per tutto questo che ho deciso di condividere un po’ del cibo cileno che ho incontrato qui con voi.


 Spesso, la cucina cilena è definita semplice e credo che sia vero che le donne cilene non dedicano tanto tempo a cucinare – sicuramente, non è un’arte e uno stile di vita come in Italia. Questo non vuol dire che il cibo sia ordinario; ma che, nonostante la varietà e la bontà degli ingredienti disponibili come pesce, verdure e la frutta esotica, i cileni preferiscono mangiarli in modo semplice, mancando un po' di creatività. La famiglia con che vivo io qui, per esempio, cucina sempre qualcosa veloce e in una quantità enorme che dopo consuma per giorni e giorni! Si mangia anche un sacco di carne, qualcosa che il mio stomaco non può digerire così facilmente.

 Bene, quali sono i piatti tradizionali cileni?

C'è una zuppa chiamata cazuela con pezzi di pollo e mais, zucca, patate e altre verdure e condimenti.


Le empanadas che si possono trovare nella qualsiasi panetteria locale in Cile che sono enormi calzoni variamente farcite. 
Si può scegliere tra circa cinquanta varietà delle empanadas in qualsiasi panificio, dal prosciutto e formaggio di spinaci e frutti di mare. Vendute fritte e al forno, penso che sia affermativo che ogni cileno, e anche tutti i turisti, debbano mangiare le empanadas, almeno una volta a settimana – in caso contrario, non ti chiami cileno!


Tuttavia il vero piatto tipico cileno è il lomo a lo pobre, un'enorme fetta di manzo accompagnata da uova fritte e sommersa da patatine fritte – un piatto delizioso che ti fa sentire come vivessi nel sud di paese con i contadini cileni.


 Ho notato anche molte peculiarità delle cose che amano mangiare i cileni – prepararvi! Lo stereotipo in Sudamerica è che i cileni mangiano solo avocado (che qui chiamano palta). E’ vero! La palta è molto amata e combinata per creare un’insalata cilena, mangiata con il pane o qualsiasi altra cosa! I cileni amano la loro maionese, e sempre trovano un modo per mangiarla: con patate, panini, pasta, ma il piatto esemplare con la maionese è, senza dubbio, il completo (che per me è un sabotaggio completo della catena alimentare): un hot dog tradizionale in un panino ricoperto con molta maionese, ketchup, guacamole e pomodori. 
             Che schifoso!

 Sembra che i cileni sappiano perfettamente come mangiare alimenti poco salutari.
Questo è quello che amo di scoprire un nuovo posto: si può provare tutto e scegliere se ci piace o lo odiamo assolutamente.

Per me, la cucina cilena, a parte i dolci dei panifici, non mi supplica. D’altra parte, il tiramisù che mangio stesso nell’incantevole caffetteria chiamata Café del Poeta, dove si trova una scultura di Pablo Neruda, è una cosa totalmente diversa…
 

La Mia Partenza per il Cile


 La mia partenza per il Cile era la cosa più difficile che abbia mai fatto: ho dovuto lasciare la mia famiglia e amici, tutto quello che è familiare e mi fa sentire comoda e cominciare una vita completamente nuova; tuttavia, queste esperienze mi hanno fatto una persona più forte e mi hanno dato l’opportunità di diventarmi un cittadino del mondo. E’ stato un’esperienza più sorprendente nella mia vita che sempre accarezzerò nel mio cuore.

 Diciamo la verità: lo quello che mi fa più felice è passare il tempo con la mia famiglia, in questo modo, lasciarla era abbastanza difficile. Ho lasciato la mia casa due mesi fa e ancora posso ricordare l’ultima notte prima di andare: abbiamo fatto una cena italiana per salutarci e ho servito il cibo per quindici persone – come una vera famiglia italiana! Mi piacciono tanto momenti così, quando tutti siamo insieme, ridendo, mangiando il cibo buonissimo (spaghetti bolognesi, pasta al pesto di spinaci e tiramisù – tutti dalla mia ricetta) e sapendo che siamo tutti felici di stare insieme.

La mia ultima cena a casa:

 Ci sono due cose che ho sempre in mente quando penso di lasciare la mia casa e la mia famiglia in Irlanda – gli addii aeroportuali orribili che dovrebbero essere vietate e la prima vista che ho avuto dalla piccola finestra dell’aereo del mio nuovo paese. Vedere la mia famiglia lasciata in Dublino e sapendo che non possono venire con me per condividere le mie esperienze cilene, mi ha spezzato il cuore; ma vedendo le maestose Ande, con percorsi che sembrano come vene, mi ha dato una nuova prospettiva e una voglia per esplorare e sperimentare questo nuovo paese e questa sconosciuta cultura cilena.

Kamila ed io nelle Ande - neve nel mezzo di un'estate europeo! Che bello!



 Tuttavia, le cose stanno andando migliore del previsto e anche se sto ancora abituando al modo della vita cilena, mi piace molto. Devo ammettere che a volte mi sento un po’ ingrata, perché tutto quello che mi viene in mente, è andare a Bologna e quanto più apprezzerò rimanerci; ma non possiamo lamentarci - la vita è bella qui in Cile.

'Las gringas en los Andes' - gli stranieri nelle Ande :)


 Mi piace molto il cibo (anche se i cileni mangiano carne tutti i giorni!), per la prima volta nella mia vita ho visto frutta e verdura che non esiste in Europa, e sto migliorando il mio spagnolo – l’obiettivo più importante di questo viaggio. Che bello è immergersi nella cultura tan diversa e fingere che sei una cilena - ha ha! Come turisti, tutti abbiamo una licenza di fare errori nel discorso, con la moneta, possiamo anche utilizzare nostra mancanza di parole a nostro vantaggio e fuggire da situazioni non desiderati se abbiamo bisogno di farlo! 

Mamma mia – partenze! Come sono andate le vostre? Spero che tutti si stiano godendo la vita in Italia – io non vedo l’ora di venire a Bologna e cominciare la mia bella vita in Italia :) 



miércoles, 26 de septiembre de 2012

Mi presento...


 Ciao a tutti come me :) Tutti che sono partiti per un paese molto distinto al suo materno - per la maggior parte di noi, il destino è Italia, ma per Kamila ed io, la prima fermata è il Cile prima di scoprire tutto ciò che è bello in Italia.

 Mi chiamo Joanna, e a volte penso che abbia dovuto nascere in Italia. Sono una ragazza polacca che vive e studia in Irlanda. 
Sono una studentessa d’italiano, spagnolo e gli studi Latinoamericani nell’Università Nazionale d'Irlanda a Galway. Mamma mia, se solo ci fosse un corso chiamato studi italiani, sarei una ragazza così felice! 

 La mia storia d’amore con Italia è iniziata quando ho scelto di studiare la lingua al terzo livello - da allora, ho deciso che la lengua italiana è la più bella del mondo, e ho un enorme bisogno di viverci, semplicemente come una scusa per godere di bere un vero espresso italiano ogni giorno! Si può dire che sto seguendo il mio destino italiano con molti aspetti della mia vita - passero l´anno prossimo in Italia, studiando nell’Università di Bologna - la più vecchia del mondo! Sempre adoravo la moda italiana, mi hanno sempre affascinato i valori della famiglia italiana, i miei migliori amici vengono dall’Italia, sono totalmente innamorata della cucina italiana (che potranno osservare sulla base mensile sul mio blog) e credo che l’anno prossimo non avrò mai voglia di tornare in Irlanda!

 Ecco! Spero che tutti i miei seguaci e compagni di classe abbiano una buona lettura delle mie esperienze cilene e italiane e vi prometto di condividere le mie esperienze italiane (e le cilene prima di venire a Italia) della lingua, del cibo, libri, ricette, viaggi e il dolce far niente, come una vera italiana :) 


Grazie per leggere il mio blog e spero di vedere le sue foto favolose del paese più bello del mondo presto!